Nonostante l’opportunità data ai gruppi politici di esprimersi in merito a mantenimento o alienazione degli stabili comunali, dal Municipio di Capriasca manca ancora una chiara pianificazione del loro utilizzo. Nel frattempo, si acquistano a caro prezzo involucri mastodontici ma convenientemente situati centralmente, come il deposito Arl2 che, altrettanto a caro prezzo, dovrà essere ristrutturato per adattarsi alla nuova destinazione d’uso. Operazioni milionarie da una parte, miseri ricavi dall’altra, se si pensa che dall’eventuale vendita dell’ex casa comunale di Lugaggia si ricaverà meno di un milione.
L’immobile oggetto del dibattito politico è storico. Nel suo ciclo di vita ha accolto il Municipio di Lugaggia, la scuola, il corpo della polizia di prossimità ed è pronto a dare alloggio a nuovi servizi, attività associative o commerciali, pubbliche o private, versando un affitto a copertura dei costi d’esercizio. Conservare i beni di proprietà del Comune è senz’altro più vantaggioso che acquistarne e ristrutturarne di nuovi. Il bisogno di spazi per la collettività e anche per l’amministrazione comunale è in costante aumento, vendere gli stabili che potrebbero soddisfare questa richiesta è un vero paradosso! Ogni frazione del Comune dovrebbe avere spazi a disposizione della comunità. La sistemazione di Casa Cattaneo non è dietro l’angolo, mentre l’ex casa comunale è già agibile e ben funzionante. Fintanto che lo studio della logistica dei numerosi servizi alla cittadinanza non trova soluzioni né scelte plausibili, è prematuro anche il solo pensare di alienare gli immobili di proprietà del Comune. Un motivo più che sufficiente per decidere di votare No alla vendita dell’ex casa comunale di Lugaggia.
Isabelle De Luca, consigliera comunale Capriasca
In LaRegione del 16 maggio 2024