NO alla vendita dell’ex-casa comunale di Lugaggia
· NO, perché si tratta di un edificio costruito con fatica più di 120 anni fa, donato alla collettività capriaschese con l’aggregazione del 2008 allo scopo di farne il miglior uso possibile. Un edificio che, nel tempo, ha saputo adattarsi e rispondere ai mutevoli bisogni della popolazione: da scuola primaria a sede della cancelleria e delle istituzioni comunali, a centrale di polizia (comunale prima, convenzionata poi) fino all’estate 2023. Uno stabile perfettamente funzionante e agibile, che non necessita di particolari interventi di manutenzione o miglioria
· NO, perché un utilizzo pubblico-privato dello stabile, sulla fattispecie di ciò che da 15 anni è realtà a Bidogno con il negozietto dell’Associazione Zucro e Tartifoi e le attività imprenditoriali di un’associazione culturale, permette di soddisfare bisogni primari della collettività con scarsissima incidenza sulle finanze comunali, ma ampio beneficio a livello sociale. Il rischio che si ripeta una Lopagno-bis (l’ex-casa comunale destinata alla vendita che dal 2018, vuota e inutilizzata, è sempre in attesa di un acquirente) non è per niente da escludere, a tutto danno dell’intera collettività, sia finanziario che di mancata risposta ai bisogni della popolazione
· NO, perché al comune cittadino non risulta alcun vincolo nell’uso del denaro incassato dall’eventuale vendita della proprietà di Lugaggia: è quantomeno ciò che si evince dai documenti ufficiali postati sul sito del Comune (estratto delle risoluzioni, messaggio municipale con il dispositivo sottoposto a giudizio del legislativo). Ma se anche ve ne fosse uno, di vincolo, riferito ad una cifra “da destinarsi alla ristrutturazione degli stabili comunali”, sarebbe solamente uno specchietto per le allodole che non garantirebbe nulla, talmente folto e diversificato è il parco immobiliare del Comune (dal lavatoio di Tesserete, ai wc pubblici...all’appena acquistato ARL2)
· NO, perché a fronte dell’inazione del Municipio la vicina casa Cattaneo appare purtroppo un’alternativa sempre più sbiadita e ipotetica. Malgrado gli sforzi dell’associazione Casa Cattaneo Incontri e le proposte giunte dal consiglio comunale (sul tema, da marzo 2021, è ancora pendente un rapporto sottoscritto da tutti i gruppi politici), non vi si prospetta nemmeno più la sbandierata valorizzazione (riservata alla sola Casa Battaglini di Cagiallo), ma una sola e semplice manutenzione conservativa che, tradotto, significa altri anni, se non decenni, di ulteriore abbandono
· NO, perché l’incasso ipotizzato alleggerirebbe la gestione corrente di 20-22'000 franchi all’anno, somma ampiamente controbilanciata dai (purtroppo) 26'000 franchi di affitto pagati alle Autolinee Regionali Luganesi (ARL) per lo spostamento a Tesserete della Polizia Torre di Redde (che avrebbe invece dovuto attendere ancora qualche anno prima di trasferirsi in un altro stabile, ex-ARL, acquistato dal Comune nel 2022 per quasi 5 milioni di franchi). Certamente non un grande affare, ancor meno se si conteggiano gli oltre 60'000 franchi spesi per la sistemazione degli spazi nella nuova ma pur sempre provvisoria sede
· NO, perché le necessità della collettività sono in costante evoluzione e lo stabile potrà essere utilizzato per sopperire ai mutevoli bisogni della popolazione. In futuro anziani bambini e giovani, in particolare, avranno bisogno di luoghi per poter condividere momenti di vita. Questi luoghi d’incontro rappresentano il nostro capitale culturale e storico, e non sono da dilapidare. Vari centri del nostro Cantone (Lugano Mendrisio ...) lo hanno capito e, saggiamente e con lungimiranza, stanno agendo in favore di una loro ampia e diversificata valorizzazione.