CAPRIASCA e FOTOVOLTAICO

Giovedì 17 agosto u.s., nella pagina Mendrisiotto, è apparso un articolo inerente ad una recentissima iniziativa di Oikos Solar che mira ad incrementare la produzione indigena di energia elettrica pulita, di origine fotovoltaica; una proposta per rinvigorire una transizione energetica che è ancora troppo lenta nonostante gli incentivi introdotti dalle autorità federali, cantonali e comunali. Intrigante e allettante, l’iniziativa degli studenti ticinesi dell’università di San Gallo, sostenuta da un consiglio di esperti fra cui diversi professori di quell’ateneo, è unindiretta conferma della bontà di un progetto molto simile lanciato un anno fa a Capriasca con una mozione del gruppo Onda Rossa (PS&SI, PS-GISO, PC), che merita una breve presentazione.

La proposta del Gruppo Onda Rossa Capriasca, attualmente in trattazione, è centrata sul partenariato tra ente pubblico (Comune) e cittadino (proprietario di immobile, sia mono che plurifamiliare), i quali stipulano un contratto della durata di 30 anni, pari grosso modo alla durata di vita economica dei pannelli fotovoltaici.

In estrema sintesi: il proprietario immobiliare mette a disposizione il proprio tetto sin lì inutilizzato; l’ente pubblico fornisce il capitale necessario all’acquisto e all’installazione dell’impianto fotovoltaico. In contropartita per l’impegno a favore della collettività, al proprietario immobiliare va il beneficio generato dall’autoconsumo (risparmio sulla bolletta elettrica); all’ente pubblico spettano invece gli introiti della vendita all’Azienda Elettrica Ticinese (AET) dell’energia in esubero prodotta dai pannelli fotovoltaici. Introiti che, e qui sta il punto focale del modello, vengono immediatamente investiti nell’acquisto e montaggio di nuovi impianti fotovoltaici, a loro volta generatori di crescenti autoconsumi e di entrate finanziarie utilizzate per installarne di ulteriori.

Con un finanziamento iniziale di 300'000 franchi si potrebbe procedere all’installazione di una ventina di impianti di media potenza. Grazie alle disponibilità del Fondo energie rinnovabili (FER) del Comune di Capriasca, il montante sarebbe immediatamente impiegabile, senza problemi e con oneri irrisori. Sull’arco di soli 10 anni, ai prezzi 2022 AET dell’energia immessa in rete, il capitale iniziale non solo permetterebbe di quasi triplicare il numero degli impianti installati, ma sarebbe anche in grado di ricostituirsi e di generare entrate supplementari non indifferenti. In vent’anni, il numero di impianti installati e il ritorno dell’investimento presenterebbero valori ancora più importanti.

Il modello è tutt’altro che rigido, perché il proprietario immobiliare ha sempre e comunque la facoltà di riscattare l’impianto, pagando al Comune il valore iniziale diminuito di una calcolata quota di deprezzamento. Naturalmente, affinché le risorse della collettività vengano utilizzate nel modo più razionale, sono posti alcuni criteri e vincoli come, ad esempio, l’orientamento o lo stato del tetto. Limitazioni ugualmente presenti per le sovvenzioni cantonali e federali o per i classici sussidi comunali.

In conclusione: un progetto win-win-win. Ne trarranno vantaggio l’ambiente, il cittadino e l’ente pubblico.

 

Per chi volesse approfondire i diversi aspetti del progetto, sul sito PS&SI Capriasca sono disponibili il testo della mozione del 17 settembre 2022 ed il primo rapporto redatto dalla Commissione ad hoc (22 giugno 2023).

 

Fiorenza Rusca Franzoni e Tea Maffioli

Consigliere comunali Onda Rossa Capriasca

 

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PS: le tabelle excel complete sono disponibili dietro richiesta via email

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