Dov'è tua sorella

In occasione dello sciopero femminista dello scorso 14 giugno, riproponiamo un contributo di Mary Ardia pubblicato su Linea Rossa di settembre 2019.

Dov‘è tua sorella?

Eva! Fu la trasgressione a portare l’evoluzione nella conoscenza.

Per secoli noi donne ci siamo addossate un peso di poco conto paragonato a quanto commesso da Caino nei confronti di Abele. La trasgressione è reversibile; se uccidi non puoi più riportare in vita! (Barban 2017)

È stato un lungo cammino quello di riconoscersi senza peccato dentro una mentalità patriarcale impregnata di concetti e convinzioni rigorosi e unidirezionali. Anche a causa di ciò le nostre ave sono state private della propria dignità, limitate nelle loro potenzialità, considerate come esseri inferiori, imprigionate in istituzioni come: famiglia, chiesa, società. Nonostante tutte le difficoltà e le frustrazioni le donne hanno comunque sviluppato un atteggiamento positivo e permeato di fiducia. Sono diventate forti nell’anima e nella percezione del loro stato. Con infinita pazienza, e in silenzio, hanno saputo trasferire alle nuove generazioni l’esatto opposto della fragilità: la resilienza; accettare le sfide della vita come un’opportunità e senza perdere la speranza. Hanno mantenuto e implementato la motivazione dell’evoluzione come una forza positiva, complementare e partecipativa alla vita comune. Questo uno dei motivi che ci sprona, ci dà energia per costruire l’unione per l’umanità. Un mondo femminile che fa eco a disuguaglianze ben più grandi: i diritti umani in senso diffuso.

In una società di competizioni, di rivalità, di conflitti ci sentiamo motivate a coltivare i nostri valori interiori e profondi; attente a non cadere nello stesso tranello concorrenziale eagonistico profferto che avvilisce il pregio di essere noi stesse ma, con pacifismo e determinazione a voler trasformare il paradigma attuale facendo emergere i nostri diritti e i diritti di ogni essere umano.

“Dov’è tuo fratello? Così è l’esordio delle nostre radici cristiane. “Dov’è tua sorella?”

Questo fratello, questa sorella non rappresentano solo il genere maschile e femminile, ma l’essere umano nella sua interezza. Dobbiamo, possiamo, formare una coscienza nuova dove l’uomo, inteso come creatura universale, è una persona completa, unica, solo con mentalità e culture diverse. Titolando “Donna Africa” la giornata multietnica svolta il 31 agosto scorso in Capriasca, abbiamo voluto unirci ad una reciproca solidarietà basata su esperienze e aspirazioni comuni, aspirata a creare relazioni nuove in uno spirito nuovo.

Sono potenzialità, che non sempre ci è dato conoscere. Quindi, per accedere a questa scelta di vita nuova e liberare la forza del cambiamento dovremmo poter essere capaci di osservare questo incontro con sguardo nuovo, di bellezza, con stupore e con curiosità benevola. Allora comprenderemmo il “grido” di chi implora la propria dignità. Insieme, ognuno con i propri talenti, compiti, competenze, conoscenze, potremmo essere complementari in una sorellanza/fratellanza che arricchisce e completa.

Il vento non si ferma, anche una brezza leggera accarezza i pensieri, scompiglia e trascina. Pertanto, perché privarsi di completezza e non scoprire nella realtà l’alba di questa intensa avventura umana?

Ø  Mary Ardia, Linea Rossa settembre 2019

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