CARA ALFONSINA, NON FARCI CASO

Il caso della statua dedicata alla poetessa capriaschese Alfonsina Storni è esploso nella primavera del 2020, quando la pandemia si stava profilando con tutta la sua virulenza. Sta riesplodendo in questi giorni quando una parte dell’Europa sta vivendo un dramma che per ora ci coinvolge solo emotivamente e indirettamente, ma che potrebbe giungere fino alle porte di casa nostra. Eppure, in Capriasca, qualcuno sta a disquisire sulla sistemazione di una statua. Come dire: fastidi grassi! Dicono che sarebbe scioccante e irrispettosa l’opera creata dall' artista Eva Antonini in meoria di Alfonsina Storni. Ne coglie l’estremo gesto, compiuto il 25 ottobre del 1938, molto lontano da noi, a mar del Plata, in Argentina. È vero, la poetessa, drammaturga e giornalista ticinese, decise di porre fine ad un’esistenza travagliata abbandonandosi al mare.

De gustibus… non si discute. La statua può piacere o non piacere, ci mancherebbe. Ma da qui ad impedirne la posa, là dove è giusto che sia, ovvero sulla piazzetta dove la bambina Alfonsina ha mosso i primi passi, dove magari si è sbucciata le ginocchia correndo e giocando con altri e altre ragazzine festanti di Sala! Eva Antonini ha interpretato con dolcezza uno dei momenti più drammatici, ma anche più nobili e coraggiosi dell’esistenza umana. Un momento, quello del suicidio, che, secondo la morale cattolica, solo Dio può giudicare. Ma nessuno di noi è Dio. Noi tutti siamo chiamati a confrontarci, in modo misericordioso, con la fragilità umana. E ad accettarla. Sul piano puramente estetico, l’opera, più che inabissarsi, si innalza al cielo con dolcezza indicibile. Non c’è una sfumatura che potrebbe creare paura o sgomento nella mente dei ragazzini del terzo millennio confrontati con ben altre atrocità. Sorgono spontanee alcune domande. Perché una sistemazione nei giardinetti antistanti il Municipio di Capriasca sarebbe più opportuna? Perché coinvolgere in un sondaggio solo gli abitanti di Sala Capriasca, quando si sa che la poetessa Alfonsina è un patrimonio di tutta la Pieve? Perché sollevare un polverone quando la quotidianità ci pone a confronto con altri motivi di riflessione e di sofferenza?

Gruppo coordinamento PS&SI Capriasca

 

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