Buongiorno, mi presento: sono una Casa sita a Lugaggia nel quartiere di Capriasca, sono un po’ datata ma porto bene i miei anni. Sono stata una Casa municipale ospitando chi con impegno ha gestito l’allora Comune di Lugaggia. Sono stata una Scuola dell’infanzia… ah che botta di vita i bambini, ovunque essi siano. In seguito, ho “subito” un “lifting” per rendermi idonea ad ospitare la Polizia di Redde e lì ho dovuto rigare dritto, ma l’ho fatto volentieri. Purtroppo, non ero abbastanza per gli agenti e mi hanno lasciata per trasferirsi “in centro città”. E ora che ne sarà di me? Cari cittadini di Capriasca, mi sento parte della comunità, sono vostra, mi metto a disposizione per la popolazione della Pieve come ho sempre fatto. Noi beni immobili abbiamo bisogno di voi per essere tenuti in forma e se saprete conservarci e valorizzarci occupando i nostri spazi, potremo essere quasi eterni. Voi che avete un cuore, a nostra differenza, dimostratecelo e dico dimostratecelo perché mi faccio paladina anche degli altri stabili che vi appartengono. Il 9 giugno spero che saprete dimostrare quanto ci tenete a noi votando per farmi continuare ad essere parte della comunità di Capriasca. Un caro saluto dalla vostra ex Casa comunale, ex Casa “Asilo” (una volta si diceva così), ex Casa della Polizia di Redde e futura Casa? (lancio un appello anche per avere un nome… ci starebbe un bel concorso per darmene uno se deciderete di tenermi con voi!!!).
Con il processo di aggregazione dei comuni della Capriasca sono state istituite le Assemblee di quartiere, che secondo l’Ordinanza municipale del 21 dicembre 2009 sono definite un organo ufficiale, consultivo, composto “dai residenti nel quartiere a partire dal sedicesimo anno di età”, a cui è attribuito il compito di “collaborare con il Municipio nell’individuare problemi del quartiere e dei suoi abitanti e di esprimere il proprio parere su argomenti urbanistici, viari, ambientali, sociali e culturali”.
È invece storia recente la volontà del Municipio di Capriasca di alienare l’ex Casa comunale di Lugaggia, decisione presa durante l’ultima seduta della precedente legislatura e ahimè, senza aver consultato gli abitanti del quartiere di Lugaggia. Sappiamo quanto sia importante preservare e riqualificare i beni pubblici e che il tessuto urbano di una comunità riflette l'anima di chi lo abita, e i suoi edifici simbolo sono i pilastri di una memoria collettiva che ne racconta le vicende e i valori.
Ma quale parere hanno espresso gli abitanti di Lugaggia attraverso l’Assemblea di quartiere? Nessun parere, perché l’esecutivo non ha ritenuto necessario informare e soprattutto consultare la popolazione.
La domanda sorge spontanea. Perché per un tema di assoluta rilevanza per il quartiere di Lugaggia il Municipio ha preso questa decisione senza consultare chi di dovere? Forse non avrebbe gradito una probabile posizione contraria?
Un dubbio potrebbe sorgere. Che sia per la serie… se la và... la g'ha i gamb?
Come diceva un famoso politico… a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
·NO, perché si tratta di un edificio costruito con fatica più di 120 anni fa, donato alla collettività capriaschese con l’aggregazione del 2008 allo scopo di farne il miglior uso possibile. Un edificio che, nel tempo, ha saputo adattarsi e rispondere ai mutevoli bisogni della popolazione: da scuola primaria a sede della cancelleria e delle istituzioni comunali, a centrale di polizia (comunale prima, convenzionata poi) fino all’estate 2023. Uno stabile perfettamente funzionante e agibile, che non necessita di particolari interventi di manutenzione o miglioria
·NO, perché un utilizzo pubblico-privato dello stabile, sulla fattispecie di ciò che da 15 anni è realtà a Bidogno con il negozietto dell’Associazione Zucro e Tartifoi e le attività imprenditoriali di un’associazione culturale, permette di soddisfare bisogni primari della collettività con scarsissima incidenza sulle finanze comunali, ma ampio beneficio a livello sociale. Il rischio che si ripeta una Lopagno-bis (l’ex-casa comunale destinata alla vendita che dal 2018, vuota e inutilizzata, è sempre in attesa di un acquirente) non è per niente da escludere, a tutto danno dell’intera collettività, sia finanziario che di mancata risposta ai bisogni della popolazione
·NO, perché al comune cittadino non risulta alcun vincolo nell’uso del denaro incassato dall’eventuale vendita della proprietà di Lugaggia: è quantomeno ciò che si evince dai documenti ufficiali postati sul sito del Comune (estratto delle risoluzioni, messaggio municipale con il dispositivo sottoposto a giudizio del legislativo). Ma se anche ve ne fosse uno, di vincolo, riferito ad una cifra “da destinarsi alla ristrutturazione degli stabili comunali”, sarebbe solamente uno specchietto per le allodole che non garantirebbe nulla, talmente folto e diversificato è il parco immobiliare del Comune (dal lavatoio di Tesserete, ai wc pubblici...all’appena acquistato ARL2)
·NO, perché a fronte dell’inazione del Municipio la vicina casa Cattaneo appare purtroppo un’alternativa sempre più sbiadita e ipotetica. Malgrado gli sforzi dell’associazione Casa Cattaneo Incontri e le proposte giunte dal consiglio comunale (sul tema, da marzo 2021, è ancora pendente un rapporto sottoscritto da tutti i gruppi politici), non vi si prospetta nemmeno più la sbandierata valorizzazione (riservata alla sola Casa Battaglini di Cagiallo), ma una sola e semplice manutenzione conservativa che, tradotto, significa altri anni, se non decenni, di ulteriore abbandono
·NO, perché l’incasso ipotizzato alleggerirebbe la gestione corrente di 20-22'000 franchi all’anno, somma ampiamente controbilanciata dai (purtroppo) 26'000 franchi di affitto pagati alle Autolinee Regionali Luganesi (ARL) per lo spostamento a Tesserete della Polizia Torre di Redde (che avrebbe invece dovuto attendere ancora qualche anno prima di trasferirsi in un altro stabile, ex-ARL, acquistato dal Comune nel 2022 per quasi 5 milioni di franchi). Certamente non un grande affare, ancor meno se si conteggiano gli oltre 60'000 franchi spesi per la sistemazione degli spazi nella nuova ma pur sempre provvisoria sede
·NO, perché le necessità della collettività sono in costante evoluzione e lo stabile potrà essere utilizzato per sopperire ai mutevoli bisogni della popolazione. In futuro anziani bambini e giovani, in particolare, avranno bisogno di luoghi per poter condividere momenti di vita. Questi luoghi d’incontro rappresentano il nostro capitale culturale e storico, e non sono da dilapidare. Vari centri del nostro Cantone (Lugano Mendrisio ...) lo hanno capito e, saggiamente e con lungimiranza, stanno agendo in favore di una loro ampia e diversificata valorizzazione.